Può essere definito esperienziale in quanto fa vivere in prima persona le “esperienze” ai partecipanti che vengono sollecitate attraverso lo scambio e il contatto con gli altri in un clima d’interazione. Questo porta il teambuilding ad essere uno strumento oltre che di formazione anche d’incentivazione. Vivere in prima persona facilita la possibilità che l’esperienza si trasformi in apprendimento tale da cambiare i nostri comportamenti ed avere un impatto che permanga a molto nella nostra memoria. Per utilizzare al meglio le risorse dei singoli nel gruppo le organizzazioni creano seminari per far comprendere ai partecipanti le regole che fanno parte della vita di un gruppo per poi cercare di svilupparle nell’organizzazione reale.
Molte aziende sfruttano le potenzialità date da questa attività quando si trovano di fronte ad un gruppo costituito da poco o quando il gruppo è in crisi o ancora quando è sotto stress o semplicemente non ottiene i risultati attesi. Il team building ha quindi preso in prestito e rielaborato alcune attività ludiche, sportive, teatrali, musicali e così via, divenendo sempre più un contenitore flessibile e articolato. Rimane la necessità di saper distinguere il team building “formativo” e costruttivo da quello prevalentemente “ludico”. Nel primo caso il fine è la consapevolezza nei partecipanti dell’avvenuto cambiamento, nel secondo caso il fine è l’esperienza in sé.
A livello internazionale il termine team building indica specifiche metodologie nate e sviluppate per lavorare sui gruppi.