Da sempre una passione. Da sempre il senso del rispetto, che solo stando immersi nella natura, si puo’ respirare in maniera completa…
Monte Vettore, Cima del Redentore (Scoglio del Lago), Cima del Lago, Pizzo del Diavolo m 2410 Punta di Prato Pulito m 2373 Cima dell’Osservatorio (Palazzaccio) m 2350 Quarto San Lorenzo m 2247 Monte Torrone m 2117 Cima di Pretare (Il PIzzo) m 2281 Monte Banditello m 1873 Monte Prata 1850 m Monte Argentella m 2200 Palazzo Borghese m 2145 Monte Porche 2233 Cima Vallelunga m 2221 Monte Sibilla 2173 Cima di Vallinfante m 2113 Sottogruppo settentrionale, da Passo Cattivo – Infernaccio (sud) alla valle del Fiastrone (nord): Monte Bove Sud m 2169 Monte Bicco m 2052 Monte Bove Nord m 2112 Croce di Monte Bove m 1905 Pizzo Berro m 2259 Monte Priora (Regina) m 2332 Pizzo Tre Vescovi m 2090 Monte Rotondo m 2102 Croce di Monte Rotondo m 1926 Monte Pietralata m 1888
Cresta che, si puo’ definire uno dei più spettacolari massicci montuosi italiani che unisce Marche ed Umbria e da sempre luogo di antiche leggende piene di misteri.
La grotta situata poco sotto la sommità del Monte Sibilla, era già conosciuta nell’alto medioevo in tutta l’Italia centrale; se ne trova una rappresentazione anche in alcuni affreschi all’interno dei Musei Vaticani. Secondo la leggenda, resa famosa dal romanzo cavalleresco Guerin Meschino di Andrea da Barberino, ed il libro Il paradiso della regina Sibilla, di Antoine de la Sale. La grotta situata nel Monte Sibilla ospitava un regno fatato, in cui creature meravigliose vivevano in una sorta di festino perenne, salvo poi trasformarsi per un giorno a settimana in creature mostruose e orripilanti, e quella di un lago alla sommità del monte Vettore, il lago di Pilato, a quota di circa 2.000 m, hanno dato forza per la creazione di mitiche favole pagane attorno a questa catena; in particolare si crede che queste fossero state montagne adatte per consacrare libri per la magia nera e che quella grotta, ormai oggi franata, fosse l’antro infernale della Sibilla (da cui prende il nome la catena montuosa) che, secondo alcuni studiosi, lì si rifugiò dopo il processo di cristianizzazione dell’Impero romano.
Così oggi Stefano Marchegiani, Guida MTB e libero professionista, unendo l’amore per la sua terra alla straordinaria passione per la bicicletta ha dato vita ad eventi – escursioni – corsi MTB ed alla scoperta e valorizzazione della miriade di sentieri esistenti. Il tutto sempre nel rispetto della natura salvaguardardando la bellezza del territorio, e sensibilizzando tutti i frequentatori della montagna circa le difficoltà, le insidie e la pericolosità di un ambiente a volte ostile seppur pieno di fascino.
Un grazie speciale va ad Andrea Alessandro Carestia, Claudio Bertini e Guglielmo 80’s per tutte le splendide foto scattate durante le uscite.